Traduzione in italiano di Lucia Anastasi dall’essay originale di Paul Graham "Economic Inequality" [Gennaio 2016].

Dagli anni '70, la disuguaglianza economica negli Stati Uniti è aumentata drasticamente. In particolare, i ricchi sono diventati molto più ricchi. Quasi tutti coloro che scrivono sull'argomento affermano che la disuguaglianza economica dovrebbe essere diminuita.
Sono interessato alla questione perché sono stato uno dei fondatori di una società chiamata Y Combinator che aiuta le persone a creare startup. Quasi per definizione, se una startup ha successo, i suoi fondatori diventano ricchi. Ciò significa che aiutando i fondatori di startup ho contribuito ad aumentare la disuguaglianza economica. Se la disuguaglianza economica deve diminuire, non dovrei aiutare i fondatori. Nessuno dovrebbe farlo.
Ma non mi sembra giusto. Che cosa sta succedendo? Il punto è che la disuguaglianza economica, pur essendo una singola misura (o più precisamente due: la variazione del reddito e la variazione della ricchezza), ha molteplici cause. Molte di queste cause sono negative, come le scappatoie fiscali e la tossicodipendenza. Ma alcune sono positive, come la creazione da parte di Larry Page e Sergey Brin della società che si usa per trovare le cose online.
Se si vuole capire la disuguaglianza economica - e, soprattutto, se si vogliono correggere gli aspetti negativi della disuguaglianza - è necessario distinguerne le varie componenti. Eppure la tendenza di quasi tutti gli scritti sull'argomento è quella di fare il contrario: schiacciare insieme tutti gli aspetti della disuguaglianza economica come se si trattasse di un unico fenomeno.
A volte questo succede per ragioni ideologiche. A volte perché l’autore ha a disposizione soltanto dati di alto livello e quindi trae conclusioni da essi, come nel proverbiale caso dell’ubriaco che cerca le chiavi sotto il lampione anziché dove le ha perse, solo perché la luce lì è migliore. A volte succede perché l’autore non comprende aspetti critici della disuguaglianza, come il ruolo della tecnologia nella creazione di ricchezza. Molte volte, forse la maggior parte, gli scritti sulla disuguaglianza economica combinano tutte e tre le circostanze.
L’errore più comune che le persone fanno quando si tratta di disuguaglianza economica è quello di trattarla come un fenomeno singolo. La versione più ingenua di tale errore è quella basata sulla fallacia della torta: i ricchi diventano ricchi prendendo soldi dai poveri.
Di solito si tratta di un presupposto da cui si parte piuttosto che di una conclusione a cui si arriva esaminando le prove. A volte la fallacia della torta viene dichiarata esplicitamente:
...i più ricchi si accaparrano una frazione sempre maggiore del reddito nazionale - una quota così grande che ciò che rimane per il resto diminuisce...1
Altre volte avviene inconsciamente. Ma la forma inconscia è largamente diffusa. Io credo succeda perché cresciamo in un mondo dove la fallacia della torta è, di fatto, vera. Per i bambini, la ricchezza è una torta pre-confezionata che viene condivisa, e chi ottiene una fetta più grande, lo fa a spese di qualcun altro. Serve uno sforzo cosciente per ricordare a sé stessi che il mondo reale non funziona così.
Nel mondo reale, si può creare ricchezza così come la si può prendere da altri. Un falegname crea ricchezza. Costruisce una sedia e voi gli dareste volentieri dei soldi in cambio della stessa. Un high-frequency trader non crea ricchezza. Guadagna un dollaro solo quando qualcuno dall’altra parte di un’operazione perde un dollaro.
Se le persone ricche in una società sono diventate tali togliendo ricchezza a quelle povere, allora si tratta di un caso degenerato di disuguaglianza economica, in cui la causa della povertà è la stessa causa della ricchezza. Ma gli esempi di disuguaglianza non devono essere esempi del caso degenere. Se un falegname costruisce 5 sedie e un altro zero, il secondo falegname avrà meno soldi, ma non perché qualcuno glieli ha tolti.
Anche le persone colte abbastanza da conoscere la fallacia della torta ci cascano a causa dell’abitudine di descrivere la disuguaglianza economica come il rapporto tra il reddito o la ricchezza di un quantile e quello di un altro. È così facile passare dal parlare di trasferimento del reddito da un quantile all'altro in senso figurativo, al credere che sia letteralmente ciò che sta accadendo.
Ad eccezione del caso degenere, la disuguaglianza economica non può essere descritta da un rapporto ne da una curva. Generalmente, consiste in molti modi in cui le persone diventano povere e molti altri modi in cui si diventa ricchi. Ciò implica che per capire la disuguaglianza economica presente in una nazione, bisogna andare a cercare singoli individui poveri o ricchi e scoprire perché lo sono.2
Se si vuole comprendere il cambiamento nella disuguaglianza economica, bisogna chiedersi cosa avrebbero fatto quelle persone quando la situazione era diversa. Questo è un modo per sapere che i ricchi non stanno diventando tutti più ricchi semplicemente grazie a un nuovo sistema di trasferimento della ricchezza da tutti gli altri verso di loro. Utilizzando il metodo del “cosa avreste fatto” con i fondatori di startup, si scopre che nel 1960, quando la disuguaglianza economica era minore, la maggior parte di loro avrebbe deciso di entrare in grandi aziende o diventare professore. Prima di fondare Facebook, l’aspettativa standard di Mark Zuckerberg era di finire a lavorare per Microsoft. La ragione per cui lui e molti altri fondatori di startup sono più ricchi di quanto sarebbero stati nel 20° secolo non è una certa svolta a destra presa dagli Stati Uniti durante l’amministrazione Reagan, ma perché il progresso tecnologico ha reso molto più facile avviare una nuova impresa che cresce velocemente.
Gli economisti tradizionali sembrano stranamente contrari allo studio dei singoli esseri umani. Sembra sia una loro regola che tutto debba partire dalle statistiche. Perciò ci forniscono numeri precisi sulla variazione della ricchezza e del reddito, seguiti poi dalle più ingenue speculazioni sulle cause sottostanti.
Ma mentre ci sono molte persone che si arricchiscono attraverso la ricerca di rendite di vario tipo e molte che si arricchiscono facendo giochi a somma zero, ce ne sono anche molte che si arricchiscono creando ricchezza. E creare ricchezza, come fonte di disuguaglianza economica, è diverso dal prenderla - non solo moralmente, ma anche praticamente, nel senso che è più difficile da sradicare. Una ragione è che la variazione di produttività sta accelerando. Il tasso di creazione di ricchezza dipende dalla tecnologia a disposizione delle persone, e sta crescendo esponenzialmente. L'altro motivo per cui la creazione di ricchezza è una fonte così tenace di disuguaglianza è che può ampliarsi per dare spazio a molte persone.
Sono favorevole alla soppressione dei modi scorretti di arricchirsi. Ma questo non eliminerà il grande divario nella ricchezza, perché finché si lascia aperta la possibilità di arricchirsi creando ricchezza, le persone che vogliono arricchirsi lo faranno.
Molte delle persone che si arricchiscono tendono a essere in buona fede. Quali che siano i loro vizi, la pigrizia di solito non è uno di essi. Supponiamo che delle nuove politiche rendano più difficile fare fortuna nel mondo della finanza. Vi sembra plausibile che le persone che attualmente entrano in finanza per fare fortuna continueranno a farlo, ma si accontenteranno di lavorare per stipendi ordinari? Il motivo per cui entrano in finanza non è perché amano la finanza, ma perché vogliono diventare ricchi. Se l’unico modo per diventare ricchi è fondare startup, loro fonderanno startup. E saranno bravi a fare anche questo, perché la determinazione è il principale fattore di successo per una startup.3 E mentre sarebbe probabilmente un bene per il mondo che le persone che vogliono arricchirsi passassero dal fare giochi a somma zero al creare ricchezza, ciò non solo non eliminerebbe le grandi differenze di ricchezza, ma potrebbe addirittura accentuarle. In un gioco a somma zero c’è almeno un limite superiore. E in più, molte delle nuove startup creerebbero nuove tecnologie che accelererebbero ancora la variazione di produttività.
La variazione della produttività non è certo l'unica fonte di disuguaglianza economica, ma ne è il nucleo irriducibile, nel senso che rimane quando si eliminano tutte le altre fonti. E se lo si fa, quel nucleo sarà grande, perché si sarà espanso fino a includere gli sforzi di tutti i rifugiati in esso. Inoltre, intorno ad esso ci sarà una grande penombra di Baumol: chiunque possa arricchirsi creando ricchezza per conto proprio dovrà essere pagato abbastanza da impedirgli di farlo.
Non si possono evitare grandi variazioni di ricchezza senza impedire alle persone di arricchirsi, e non si può farlo senza impedire loro di avviare startup.
Quindi cerchiamo di essere chiari su questo punto. Eliminare le grandi variazioni di ricchezza significherebbe eliminare le startup. E questa non sembra una mossa saggia. Soprattutto perché significherebbe eliminare le startup solo nel proprio Paese. Le persone ambiziose si spostano già in mezzo mondo per fare carriera e le startup possono operare ovunque. Quindi, se rendete impossibile arricchirsi creando ricchezza nel vostro Paese, le persone che vogliono farlo se ne andranno e lo faranno altrove. Il che vi porterebbe sicuramente a un coefficiente di Gini più basso, oltre che a una lezione su come fare attenzione a ciò che si desidera.4
Penso che l'aumento della disuguaglianza economica sia il destino inevitabile dei Paesi che non scelgono qualcosa di peggio. Abbiamo avuto un periodo di 40 anni a metà del XX secolo che ha convinto alcuni del contrario. Ma come ho spiegato in un altro essay - The Refragmentation, si è trattato di un'anomalia: una combinazione unica di circostanze che ha compresso la società americana non solo dal punto di vista economico, ma anche da quello culturale.5
Se da allora la crescita della disuguaglianza economica è stata in parte dovuta a comportamenti scorretti di vario tipo, allo stesso tempo si è assistito a un enorme aumento della capacità degli individui di creare ricchezza. Le startup sono quasi interamente un prodotto di questo periodo. E anche all'interno del mondo delle startup, negli ultimi 10 anni c'è stato un cambiamento qualitativo. La tecnologia ha ridotto a tal punto i costi di avvio di una startup che i fondatori hanno ora il sopravvento sugli investitori. I fondatori vengono diluiti meno e ora è comune che mantengano anche il controllo del consiglio di amministrazione. Entrambe le cose aumentano ulteriormente la disuguaglianza economica, la prima perché i fondatori possiedono più azioni e la seconda perché, come gli investitori hanno imparato, i fondatori tendono a essere più bravi degli investitori a gestire le loro aziende.
Mentre le manifestazioni superficiali cambiano, le forze sottostanti sono molto, molto vecchie. L'accelerazione della produttività che vediamo nella Silicon Valley avviene da migliaia di anni. Se si guarda alla storia degli utensili in pietra, la tecnologia stava già accelerando nel Mesolitico. L'accelerazione sarebbe stata troppo lenta per essere percepita in una sola vita. Questa è la natura della parte più a sinistra di una curva esponenziale. Ma era la stessa curva.
Non vogliamo progettare la nostra società in un modo che sia incompatibile con questa curva. L'evoluzione della tecnologia è una delle forze più potenti della storia.
Louis Brandeis ha detto: "Possiamo avere la democrazia o la ricchezza concentrata nelle mani di pochi, ma non possiamo avere entrambe le cose". Sembra plausibile. Ma se devo scegliere tra ignorare lui e ignorare una curva esponenziale che opera da migliaia di anni, scommetto sulla curva. Ignorare qualsiasi tendenza in atto da migliaia di anni è pericoloso. Ma la crescita esponenziale, in particolare, tende a mordere.
Se l'accelerazione della variazione della produttività produrrà sempre una crescita di base della disuguaglianza economica, sarebbe una buona idea dedicare un po' di tempo a riflettere su questo futuro. È possibile avere una società sana con una grande variazione della ricchezza? Che aspetto avrebbe?
Notate quanto sia nuovo pensare a questo. Finora la conversazione pubblica ha riguardato esclusivamente la necessità di ridurre la disuguaglianza economica. Abbiamo a malapena pensato a come conviverci.
Spero che ci riusciremo. Louis Brandeis era un prodotto dell'Età d'Oro (Gilded Age), e da allora le cose sono cambiate. Ora è più difficile nascondere le malefatte. E per diventare ricchi oggi non è necessario comprare i politici come facevano i magnati delle ferrovie o del petrolio.6 Le grandi concentrazioni di ricchezza che vedo intorno a me nella Silicon Valley non sembrano distruggere la democrazia.
Ci sono molte cose che non vanno negli Stati Uniti e che hanno come sintomo la disuguaglianza economica. Dovremmo risolvere questi problemi. E nel frattempo potremmo ridurre la disuguaglianza economica. Ma non possiamo partire dal sintomo e sperare di risolvere le cause sottostanti.7
La più ovvia è la povertà. Sono sicuro che la maggior parte di coloro che vogliono diminuire la disuguaglianza economica vogliono farlo soprattutto per aiutare i poveri, non per danneggiare i ricchi.8 In effetti, un buon numero di persone si limita a parlare con sciatteria di diminuzione della disuguaglianza economica quando invece intende diminuire la povertà. Ma questa è una situazione in cui sarebbe bene essere precisi su ciò che vogliamo. Povertà e disuguaglianza economica non sono identiche. Se il Comune vi stacca l'acqua perché non potete pagare la bolletta, non fa alcuna differenza il patrimonio netto di Larry Page rispetto al vostro. Potrebbe essere solo poche volte più ricco di voi, e sarebbe comunque un problema che vi venga chiusa l'acqua.
Strettamente correlata alla povertà è la mancanza di mobilità sociale. L'ho visto anch'io: non è necessario crescere ricchi o addirittura di classe media superiore per diventare ricchi come fondatori di startup, ma pochi fondatori di successo sono cresciuti in condizioni di estrema povertà. Ma ancora una volta, il problema non è semplicemente la disuguaglianza economica. C'è un'enorme differenza di ricchezza tra la famiglia in cui è cresciuto Larry Page e quella di un fondatore di startup di successo, ma questo non gli ha impedito di unirsi ai loro ranghi. Non è la disuguaglianza economica in sé a bloccare la mobilità sociale, ma una specifica combinazione di cose che vanno storte quando i bambini crescono in condizioni di povertà.
Uno dei principi più importanti della Silicon Valley è che "si crea ciò che si misura". Significa che se si sceglie un numero su cui concentrarsi, questo tenderà a migliorare, ma che bisogna scegliere il numero giusto, perché solo quello scelto migliorerà; un altro che sembra concettualmente adiacente potrebbe non esserlo. Ad esempio, se siete un rettore universitario e decidete di concentrarvi sui tassi di laurea, allora migliorerete i tassi di laurea. Ma solo i tassi di laurea, non quanto gli studenti imparano. Gli studenti potrebbero imparare meno, se per migliorare i tassi di laurea si rendessero le lezioni più facili.
La disuguaglianza economica è sufficientemente lontana dall'essere identica ai vari problemi che ne sono il sintomo, tanto che probabilmente colpiremmo solo uno dei due obiettivi. Se puntiamo alla disuguaglianza economica, non risolveremo questi problemi. Quindi dico di puntare ai problemi.
Per esempio, attacchiamo la povertà e, se necessario, danneggiamo la ricchezza. È molto più probabile che questo funzioni piuttosto che attaccare la ricchezza nella speranza di risolvere la povertà.9 E se ci sono persone che si arricchiscono ingannando i consumatori o facendo pressioni sul governo per ottenere regolamenti anticoncorrenziali o scappatoie fiscali, allora fermiamole. Non perché questo provochi disuguaglianza economica, ma perché è un furto.10
Se tutto ciò che si ha a disposizione sono le statistiche, sembra che sia questo il problema da risolvere. Ma dietro un'ampia misura statistica come la disuguaglianza economica ci sono cose buone e cose cattive, tendenze storiche con un immenso slancio e incidenti casuali. Se vogliamo correggere il mondo che si nasconde dietro le statistiche, dobbiamo comprenderlo e concentrare i nostri sforzi laddove possono essere più utili.
Nota: questa è una nuova versione dalla quale ho rimosso un paio di metafore che hanno fatto arrabbiare molte persone, essenzialmente espandendole. Se qualcuno vuole vedere la vecchia versione, si trova qui in inglese.
Disuguaglianza Economica: versione abbreviata // Economic Inequality: The Short Version
Come spesso accade quando si dice qualcosa di controverso, ci sono state alcune interpretazioni molto audaci dell’essay sulla disuguaglianza economica. Ho pensato che sarebbe stato utile chiarire le cose se avessi cercato di scrivere una versione così semplice da non lasciare spazio a interpretazioni errate.
Molte persone parlano di disuguaglianza economica. Quasi tutti dicono che è un male se la disuguaglianza economica aumenta e che sarebbe meglio se diminuisse.
Ma la disuguaglianza economica di per sé non è un male. Le cause sono molteplici. Molte sono negative, ma alcune sono positive.
Ad esempio, gli alti tassi di incarcerazione e le scappatoie fiscali sono fattori negativi che aumentano la disuguaglianza economica.
Ma anche le startup aumentano la disuguaglianza economica. Il fondatore di una startup di successo si ritrova con azioni che valgono molto denaro.
E a differenza degli alti tassi di incarcerazione e delle scappatoie fiscali, le startup sono nel complesso buone.
Poiché la disuguaglianza economica di per sé non è un male, non dovremmo attaccarla. Dovremmo invece attaccare gli aspetti negativi che la causano.
Per esempio, invece di attaccare la disuguaglianza economica, dovremmo attaccare la povertà.
Attaccare la disuguaglianza economica sarebbe doppiamente sbagliato. Danneggerebbe sia le cause buone che quelle cattive. Ma ancora peggio, sarebbe un modo inefficace di attaccare le cause negative.
Non riusciremo a risolvere le cause negative della disuguaglianza economica se non le attacchiamo direttamente.
Ma se risolviamo tutte le cause negative della disuguaglianza economica, continueremo ad avere livelli crescenti di disuguaglianza, a causa della crescente potenza della tecnologia.
Note
Stiglitz, Joseph. The Price of Inequality. Norton, 2012. p. 32. (versione italiana: Il prezzo della disuguaglianza. Einaudi, 2017).
Soprattutto perché la disuguaglianza economica è una questione di anomalie, e le anomalie hanno una probabilità sproporzionata di essere arrivate al punto in cui si trovano per vie che hanno poco a che fare con il genere di cose a cui gli economisti di solito pensano, come i salari e la produttività, ma piuttosto, ad esempio, per essere finite dalla parte sbagliata della "guerra alle droghe".
La determinazione è il fattore più importante per decidere tra successo e fallimento, che nelle startup tendono a essere nettamente differenziati. Ma non basta la determinazione per creare una startup di grande successo. Sebbene la maggior parte dei fondatori sia entusiasta dell'idea di diventare ricchi, i fondatori puramente mercenari di solito accettano una delle grandi offerte di acquisizione che la maggior parte delle startup di successo riceve durante la loro ascesa. I fondatori che passano alla fase successiva tendono a essere guidati da un senso di missione. Hanno lo stesso attaccamento alle loro aziende che artisti o scrittori hanno per il loro lavoro. Ma è molto difficile prevedere all'inizio quali fondatori lo faranno. Non è semplicemente una funzione del loro atteggiamento iniziale. Avviare un'azienda cambia le persone.
Dopo aver letto una bozza di questo saggio, Richard Florida mi ha raccontato di aver parlato con un gruppo di europei "che dicevano di voler rendere l'Europa più imprenditoriale e più simile alla Silicon Valley. Io risposi che per definizione questo vi darà più disuguaglianza. Pensavano che fossi pazzo, non riuscivano a capirlo".
La disuguaglianza economica è diminuita a livello globale. Ma questo è dovuto principalmente all'erosione delle cleptocrazie che prima dominavano tutti i Paesi più poveri. Una volta che il campo di gioco sarà più livellato dal punto di vista politico, vedremo la disuguaglianza economica ricominciare a crescere. Gli Stati Uniti sono l'indicatore di riferimento. La situazione che affrontiamo qui, prima o poi la affronterà anche il resto del mondo.
C'è ancora chi si arricchisce comprando i politici. Il punto è che non è più una condizione indispensabile.
Oltre ai problemi che hanno come sintomo la disuguaglianza economica, ce ne sono altri che ne sono la causa. Ma nella maggior parte, se non in tutti, la disuguaglianza economica non è la causa principale. Di solito c'è un'ingiustizia che permette alla disuguaglianza economica di trasformarsi in altre forme di disuguaglianza, e questa ingiustizia è ciò che dobbiamo risolvere. Per esempio, negli Stati Uniti la polizia tratta i poveri peggio dei ricchi. Ma la soluzione non è rendere le persone più ricche. È fare in modo che la polizia tratti le persone in modo più equo. Altrimenti continueranno a maltrattare persone deboli sotto altri aspetti.
Tra chi leggerà questo essay, alcuni diranno che sono sprovveduto o addirittura deliberatamente fuorviante nel concentrarmi così tanto sulla parte più ricca della disuguaglianza economica - che la disuguaglianza economica riguarda in realtà la povertà. Ma il punto è esattamente questo, anche se detto con un linguaggio più sciatto di quello che userei io per farlo. Il vero problema è la povertà, non la disuguaglianza economica. E se si confondono le due cose, si mira al bersaglio sbagliato.
Altri diranno che non ho le idee chiare o che sono fuorviante perché mi concentro sulle persone che si arricchiscono creando ricchezza - che il problema non sono le startup, ma le pratiche corrotte nella finanza, nella sanità e così via. Ancora una volta, questo è esattamente il mio punto di vista. Il problema non è la disuguaglianza economica, ma questi specifici abusi.
È un compito strano scrivere un saggio sul perché qualcosa non è il problema, ma è la situazione in cui ci si trova quando molte persone pensano erroneamente che lo sia.
Soprattutto perché molte cause della povertà sono solo in parte determinate da persone che cercano di trarne profitto. Ad esempio, il tasso di incarcerazione eccezionalmente alto in America è una delle principali cause di povertà. Ma anche se le società carcerarie a scopo di lucro e i sindacati delle guardie carcerarie spendono molto per fare pressioni a favore di leggi che prevedono pene severe, non ne sono la fonte originaria.
Tra l'altro, le scappatoie fiscali non sono certo il prodotto di un qualche spostamento di potere dovuto al recente aumento della disuguaglianza economica. L'età d'oro dell'uguaglianza economica a metà del XX secolo è stata anche l'età d'oro dell'elusione fiscale. In effetti, era così diffusa e così efficace che sono scettico sul fatto che la disuguaglianza economica fosse davvero così bassa come pensiamo. In un periodo in cui le persone cercano di nascondere la ricchezza al governo, questa tenderà a essere nascosta anche dalle statistiche. Un segno della potenziale entità del problema è la discrepanza tra le entrate statali in percentuale del PIL, che sono rimaste più o meno costanti per tutto il periodo che va dalla fine della Seconda Guerra Mondiale a oggi, e le aliquote fiscali, che sono variate drasticamente.
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